Ultima neve

Titolo:  Ultima neve

Autore: Arno Camenisch

Editore: Keller

Collana: Vie

Pagine: 104

Prezzo: € 12,50

Uscita: 3 aprile 2019

Traduzione: Roberta Gado

Recensione

Questo libro, “Ultima neve”, già nel titolo, ci fa intuire qualcosa. Ma solo leggendolo ed addentrandosi tra le sue delicate pagine ci rendiamo conto della situazione.

I protagonisti sono due: il Georg e il Paul, rigorosamente con l’articolo davanti. Gestiscono una pista con lo skilift, ma si rendono conto che qualcosa non è più come un tempo. Infatti la neve, che una volta cadeva copiosa permettendo a loro di guadagnare e ai clienti di divertirsi sulle piste, ha cominciato a diminuire la sua presenza. Con grande rammarico da parte dei due amici perché  i clienti sono pochissimi, a volte nessuno, il Georg e il Paul trascorrono le loro giornate in attesa della tanto desiderata neve, sperando e guardando spesso il cielo quasi come a pregarlo perché imbianchi nuovamente, come un tempo, la loro pista in modo che possano attivare lo skilift.

Durante le lente e lunghe giornate, per ingannare il tempo, si mettono a dialogare della loro vita e degli argomenti che ruotano attorno ad essa. Ritornano con la mente al passato ed alle varie situazioni e momenti che hanno trascorso.

Tutto è calmo, tranquillo, ma mai noioso. Si assapora il lento trascorrere del tempo e noi lettori restiamo in compagnia dei due amici seguendo i loro vari aneddoti e i loro ricordi. È un susseguirsi di pensieri, di vicende che vengono alla mente e intanto attendono speranzosi qualcosa che forse non arriverà più. Infatti si rendono conto dell’ormai triste cambiamento climatico e dei danni che purtroppo esso comporterà. Infatti già nel loro piccolo notano che la situazione è critica. “Ultima neve” è un grido di timore per la problematica situazione climatica del pianeta, che peggiora ogni anno sempre di più causando seri danni.

Questo breve, ma intenso libro affronta, quindi, un importante problema e lo fa con due personaggi molto gradevoli nel loro modo di conversare. Attorno a loro il silenzio, a parte il rumore dello skilift quando lo attivano e lo sistemano, perché comunque nutrono sempre un filo di speranza che la neve cada. Ogni tanto accade pure, ma in quantità assai limitata. Tutto risulta ovattato come quando cadono i bianchi fiocchi. Il tempo è rallentato, regna la tranquillità, ma anche la delusione e la tristezza per come ormai sembrano andare le cose.

Il Georg e il Paul conversano e a volte mi sembra che è come se si facessero coraggio a vicenda. Un giorno il Paul compare con un mazzo di fiori che gli ha regalato la sua innamorata Clare per addobbare lo chalet per quando arriveranno i clienti. Quei fiori sono, a mio avviso, come un simbolo di vita, di rinascita che tutti sperano avvenga presto.

L’autore Arno Camenisch ci regala un libro delicato ed intenso che pur affrontando una situazione critica, ci dona, tra le righe, anche un senso di pace e di tranquillità. Leggendolo ci permette di rallentare la nostra vita che è sempre troppo frenetica ed intensa, ci fa rilassare e riflettere.

Lo consiglio a tutti perché vi permetterà di evadere per un attimo dai vostri pensieri, in modo costruttivo.

Qui sotto un passaggio

“Vedi qualcosa? Chiede il Georg davanti alla baita. Il Paul, in piedi di fianco a lui, guarda col binocolo, mmh, dice, non vedo ancora nessuno, che ore sono? ..”

Trama

Paul e Georg gestiscono in un paesino sperduto dei Grigioni uno skilift che, grazie alle loro cure, funziona ancora bene nonostante l’età. Certo però che un impianto sciistico senza neve non ha ragion d’essere e quindi loro aspettano, aspettano i fiocchi che non hanno nessuna intenzione di cadere.

Nell’attesa filosofeggiano sull’amore, parlano dello spopolamento della valle, del ritiro dei ghiacciai, della lingua che cambia.

Parlano come per ingannare il tempo senza rendersi conto – forse solo apparentemente – che è il tempo a ingannare loro perché storia dopo storia, ricordo dopo ricordo, in una quotidianità fatta di ritmi e consuetudini il mondo e il tempo scivolano via tra le dita. Così la neve che non cade più è forse molto altro… ”

L’ultima neve” si muove con leggerezza, ironia e intelligenza tra i temi fondamentali della vita e le domande che toccano da sempre l’essere umano. Resta sospeso tra commedia e tragedia e ci regala una lingua piena di suoni e di ritmo. Forse riuscirà a fermare il tempo, come solo la letteratura riesce a fare, ma frattanto Paul e Georg continuano ad aspettare la neve…

0 comments
0 likes
Prev post: Intervista all’autore: Andrea NageleNext post: Forno Inferno

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi Articoli
Su di me

Book Blogger, fondatore del canale A Tutto Volume - Libri con Gabrio: l'inebriante mondo dei Libri in tutti i suoi punti di vista. Un luogo di incontro in cui conversare, divertirsi grazie ad un cocktail letterario, da bere o sorseggiare, che vi servirò giornalmente e che vi allieterà!
Scopri di più

Archivio Storico