Titolo: Nel silenzio delle nostre parole
Autore: Simona Sparaco
Editore: DeA Planeta Libri
Pagine: 280
Prezzo: € 18,00
Uscita: 14 maggio 2019
Recensione
Simona Sparaco torna con un nuovo ed intenso libro: “Nel silenzio delle nostre parole” che le è valso il premio “Dea Planeta 2019”. Ho letto diversi lavori di questa autrice e devo ammettere che in quest’ultimo mi ha sorpreso notevolmente, si è superata. Se tutti sono molto emozionanti e pieni di sentimento, in questo tutto è ancora più forte, più costruttivo e contiene un grande messaggio per tutti noi lettori.
Siamo in un palazzo in cui vivono diverse persone, di varie età ed ognuna con la propria vita, i propri problemi e i propri sogni, ma hanno in comune qualcosa che scopriremo pagina, dopo pagina. La storia parte inizialmente in modo tranquillo, forse un filo lento, ma è per presentarci tutti i protagonisti e i loro mondi, le loro vite. Infatti il libro è strutturato con i vari capitoli in cui si alternano i diversi personaggi.
Ho subito intuito la potenzialità di quanto stavo leggendo, infatti arriva immediatamente la grande umanità delle loro vite e delle loro storie.
Tutto scivola sulla nostra pelle coinvolgendoci in modo incredibile e, man mano che si procede nella lettura, si riscontra un aumento spettacolare del ritmo e delle emozioni. L’intensità, infatti, cresce notevolmente e non possiamo fare altro che restare avvinghiati alle pagine, a girarle avidamente per scoprire come procederanno le loro vite ed intanto ci affezioniamo ai protagonisti.
Troviamo vari generi di parentele, vari rapporti che ci vengono narrati e che si snodano durante tutto il corso del romanzo. Alice e sua madre, oltre alla sua bella storia con Matthias; Bastian con i suoi genitori; Polina che ha un bambino piccolo da far crescere e tanti altri ancora. Sicuramente in qualcuno di loro ci si può rispecchiare, magari per qualche caratteristica particolare della loro vita, dei loro rapporti o del loro modo di ragionare e di affrontare le relazioni.
Si racconta molto, infatti, di rapporti umani (a volte lo si intuisce e lo si interpreta tra le righe) ed è, secondo me, la forza di questo romanzo, il suo cuore vitale. Più si procede nella lettura e maggiormente diventa emozionante, ci sono passaggi in cui sono assicurati i brividi sulla pelle.
Simona Sparaco riesce a scavare bene nei sentimenti umani, a cogliere la loro essenza e a descriverla in modo egregio. Il lettore non può restare in disparte, sicuramente si sente coinvolto perché alcune pagine hanno un’intensità e una profondità che arriva dritta al cuore.
La parte dell’incendio è magistrale, struggente, forte e ci arriva la sofferenza, il timore, la paura di coloro che sono intrappolati nel palazzo. Le loro vite che sono ad un punto cruciale e noi, che seguiamo la tragica situazione, speriamo che tutti possano salvarsi e che nessuna loro esistenza vada spezzata. Si spera per loro che tutto possa concludersi al meglio. Ma i colpi di scena non mancano, le azioni reali ci mostrano che le disgrazie, purtroppo, non risparmiano nessuno, se ne fregano se le persone hanno ancora dei conti in sospeso con la loro vita.
Ed è qui, secondo me, che l’autrice vuole arrivare e desidera trasmetterci l’importanza della comunicazione tra le persone. I rapporti e le relazioni mentre si è in vita. Ci vuole sicuramente coraggio, ma non bisogna lasciare mai passare il tempo, ma agire subito. Non tenere dentro di noi per paura di come reagiranno gli altri, ma esprimersi, usare le parole per manifestare cosa abbiamo nel cuore, nella mente, per informare circa le nostre scelte, le nostre speranze, i nostri sogni. I nostri sentimenti vanno dimostrati e comunicati prima che sia troppo tardi e pentirsi, poi, di non averlo fatto quando eravamo in tempo.
Simona Sparaco ci apre le porte sull’autenticità dei sentimenti (oltre a quella delle relazioni), sulla loro forza immensa e sulla difficoltà che a volte abbiamo nell’esprimerli agli altri per timore. Ci fa riflettere e cerca di farci capire che non bisogna tenere tutto dentro e di quanto invece sia importante la comunicazione rispetto al silenzio delle nostre parole.
Sono moltissimi i passaggi intensi, profondi ed indimenticabili che vorrei segnalarvi, vi invito, quindi a leggere il libro perché merita davvero.
C’è anche una bellissima lettera che una figlia scrive alla propria madre, ma voglio concludere con ciò che è scritto sulla quarta di copertina perché riassume bene il libro:
“Non c’è morte che non presupponga una rinascita.
Imparare a decifrarla può dare un senso a tutto ciò che resta.
Persino alla cenere”
Trama
È quasi mezzanotte e una nebbia sottile avvolge la metropoli addormentata. In un palazzo di quattro piani, dentro un appartamento disabitato, un frigorifero va in cortocircuito. Le fiamme, lente e invisibili dall’esterno, iniziano a divorare ciò che trovano.
Due piani più in alto, Alice scivola nel sonno mentre aspetta il ritorno di Matthias, il ragazzo che ama con una passione per lei nuova e del quale non è ancora riuscita a parlare a sua madre, che abita lontano e vorrebbe sapere tutto di lei. Anche Bastien, il figlio della signora che occupa un altro degli interni, da troppi mesi ormai avrebbe qualcosa di cruciale da rivelare alla madre, ma sa che potrebbe spezzarle il cuore e non trova il coraggio. È un altro tipo di coraggio quello che invece manca a Polina, ex ballerina classica, incapace di accettare il proprio corpo dopo la maternità, tantomeno il pianto incessante del suo bambino nella stanza accanto. Giù in strada, nel negozio di fronte, Hulya sta pensando proprio a lei, come capita sempre più spesso, senza averglielo mai confessato, ma con una voglia matta di farlo.
Per tutti loro non c’è più tempo: un mostro di fuoco sta per stravolgere ogni prospettiva, costringendoli a scelte estreme per colmare quei silenzi, o per dare loro un nuovo significato. Simona Sparaco indaga i momenti terribili in cui la vita e la morte si sfiorano diventando quasi la stessa cosa, e in cui le distanze che ci separano dagli altri vengono abbattute dall’amore più assoluto, quello che non conosce condizioni. Vincitore del premio DeA Planeta 2019.
Comments
anna paola maga
penso che valga la pena di leggerlo