Ciao lettrici e lettori,
con molta gioia vi propongo l’intervista a Giulia Besa, autrice di vari libri tra cui “Il segreto del mio migliore amico” edito da Giunti e che ho avuto il grande piacere di leggere.
Inoltre proprio in questi giorni ha vinto la sessantaduesima edizione del “Premio Bancarellino” con il libro “Gemelle”
Se volete leggere la mia recensione la trovate qui
Biografia
Giulia Besa, nata a Roma nel 1990, esordisce giovanissima con Einaudi Stile Libero, con il romanzo Numero sconosciuto (2011).
1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Il segreto del mio migliore amico”
Il mio romanzo precedente, “Gemelle”, aveva come protagonista Vera, una ragazza nerd sarcastica e determinata, con pochi amici ma pronta a tutto per difenderli. Mi piaceva tantissimo scrivere dal suo punto di vista, mi piacevano il suo carattere e il suo modo di fare divertente e particolare. Anche i lettori si erano innamorati di lei. Perciò mi sono detta, perché non raccontare un’altra storia che parli di lei? Una storia distinta da “Gemelle”, diversa, drammatica e un po’ thriller, che si possa leggere senza aver letto il romanzo precedente.
Da qui ho cominciato a ragionare sulla trama. Ed è nato Orfeo, un ragazzo promettente che studia alla stessa università di Vera. Diventano amici, ma presto Vera scopre che lui si è messo a fare un gioco molto pericoloso, fatto di prove al cardiopalma… e per salvarlo è necessaria una persona determinata come lei.
2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?
Misterioso, drammatico, accattivante.
3 – Un pregio e un difetto di Vera e di Orfeo?
Un pregio di Vera è di essere molto intelligente. Un difetto è che questo le fa credere di poter giudicare gli altri facilmente, e spesso a fare così si rischia di sbagliare: nel bene o nel male, Vera finisce quasi sempre per ricredersi sulle persone che conosce.
Un pregio di Orfeo è di essere appassionato della materia che ama, l’astronomia. Un difetto, forse, è quello di essersi arreso alle difficoltà della vita. Ma più che un difetto, nel suo caso, è una malattia.
4 – Qual è secondo te la maggior difficoltà nello scrivere un libro come il tuo?
Imparare a scrivere in maniera trasparente e ben immersi nel punto di vista, ma questo vale per qualsiasi romanzo di genere si voglia scrivere. È molto difficile narrare una storia senza che il lettore veda le parole che la descrivono, e rimanendo nella testa del protagonista per tutto il tempo. La mia è una scrittura visiva, frutto di anni di studio sulla tecnica dello “Show don’t tell”, e direi che la difficoltà maggiore è questa: realizzare un romanzo secondo le regole della buona scrittura.
Al secondo posto, è difficile fare scelte che siano appassionanti, ma che possono risultare struggenti anche per i lettori più affezionati.
5 – Come è nata la tua passione per la scrittura?
Sin da bambina passavo la maggior parte del mio tempo immersa in mondi di fantasia. Inventavo trame fantastiche per giocare con mio fratello. Trascorrevo interi pomeriggi a fantasticare, e più avanti nella vita, verso il liceo, è stato naturale incanalare le mie fantasie nella scrittura.
All’università poi mi sono detta che se volevo perdermi nell’immaginazione per la maggior parte del tempo, e scrivere sempre, dovevo farne un lavoro che mi permettesse di mantenermi. E così ho cominciato a proporre i manoscritti agli editori con regolarità, e a pubblicare i miei romanzi.
6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?
Recentemente ho firmato un contratto con Rizzoli per tre nuovi romanzi, due li ho scritti tra gennaio e aprile di quest’anno. Il terzo lo scriverò prima dell’estate.
I primi due sono i seguiti di un mio precedente romanzo New Adult, “Il cattivo ragazzo che voglio”, uscito per Giunti Editore nel 2016. La storia d’amore di Chiara e Cesare è piaciuta ai lettori, ed era ormai ora di farne un seguito! Il terzo romanzo è una storia del tutto nuova, che parla della coraggiosissima Evelyn, una ragazza con le trecce rosa e un profilo Instagram da centinaia di migliaia di follower, ma con una malsana attrazione per le challenge pericolose…
7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?
Sensibile, sarcastica, determinata. Qualche somiglianza con Vera si può in effetti notare.
8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Io sono una scrittrice che prepara scalette minuziose prima di scrivere il romanzo, e ogni scena è decisa in dettaglio prima che mi metta a scrivere.
Con la storia di Orfeo, però, il finale l’ho deciso solo all’ultimo.
9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?
Tra i miei autori e libri preferiti ci sono “Assault Fairies” e “S.M.Q.” di Chiara Gamberetta, “Il gioco di Ender” di Orson Scott Card, “Il Processo” di Kafka.
10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
L’ultimo libro che ho acquistato e che intendo leggere appena avrò tempo è “Ho messo incinta la figlia di Satana!” di Carlton Mellick III.
Ti ringrazio moltissimo di aver partecipato all’intervista
Alla prossima !!!!
Gabrio