Titolo: Annabelle
Autore: Lina Bengtsdotter
Editore: Dea Planeta Libri
Pagine: 365
Prezzo: € 17,00
Uscita: 22 gennaio 2019
Traduttore: B. Fagnoni
Recensione
Il thriller di cui vi parlo questa volta è ambientato nella cittadina di Gullspang, in Svezia, che risulta essere pure il luogo dove è cresciuta l’autrice Lina Bengtsdotter. Tutto ciò, secondo me, è molto positivo perché rende la narrazione più reale ed intrigante. La storia inizia con la scomparsa di Annabelle, una ragazzina di diciassette anni, figlia di Nora e Fredrik. Una famiglia all’apparenza tranquilla e normale. Sul luogo vengono inviati i due agenti: Anders Bratt e Charline Lager. Quest’ultima praticamente torna nel posto dove ha passato diversi anni della sua vita prima di scappare per svariati motivi.
I due detective partono, quindi, alla ricerca dei vari indizi e cominciano ad interrogare diverse persone, compresi i genitori della ragazza, scoprendo che niente è come sembra, che tutti possono essere colpevoli e hanno qualcosa da nascondere. Gullspang risulta, infatti, un luogo con svariati lati oscuri e molti misteri che dovranno essere piano, piano svelati. Occorrono le prove, smontare gli alibi e fare luce sulla verità cercando di ritrovare Annabelle prima che sia troppo tardi. Sarà una corsa contro il tempo.
La storia di questo particolare ed intrigante thriller mi è piaciuta molto, è ricca di colpi di scena e con tuffi nel passato. In particolare ho adorato il personaggio di Charline che viene descritta davvero bene con i suoi pregi e difetti, con le sue sofferenze e i suoi problemi che non sto a svelarvi. Una persona che ricopre un ruolo importante, ma che dovrà far luce, non soltanto circa il colpevole della sparizione di Annabelle, anche sui suoi problemi personali. Infatti dovrà affrontare i suoi fantasmi e le sue dipendenze.
Non sarà, per lei, una avventura facile, infatti noi lettori percepiamo la sua sofferenza, a volte le sue paure, ma pure il suo forte carattere nel voler affrontare la situazione anche quando diventerà sempre più complicata e difficile. Non è assolutamente il classico detective e, quindi, proprio per questo motivo mi è piaciuta molto e l’ho trovata davvero interessante ed umana, anche perché compie pure lei degli errori. A volte si mette in gioco pur sapendo che le potrebbe causare problemi con la propria carriera.
Il lettore è conquistato dalla vicenda narrata, grazie anche ai vari misteri che ogni tanto vengono svelati dall’autrice . Si resta affascinati dai personaggi, dal loro modo di agire e dalle motivazioni. Un thriller a tratti psicologici che spinge a voltare pagina freneticamente assetati dalla voglia di scoprire, di capire e dal fatto che lentamente la situazione si sgretola lasciando intravedere qualcosa in più della verità. Oltre a ciò anche Charline, da persona schiva e riservata, piano, piano si apre maggiormente e si svela facendosi conoscere meglio.
Infine ho trovato davvero molto interessante il fatto che, durante una scena, siano stati citati i titoli di diversi libri famosi ed oltre a essi è presente anche una vera “chicca” cioè un pezzo di una poesia di Edgar Allan Poe che risulta essere anche l’ultimo suo poema :
“Or son molti e molti anni,
in un regno in riva al mare
là viveva una fanciulla che col nome
puoi chiamare Annabel Lee
e questa fanciulla viveva e soltanto pensava
ad amare e ad essere amata da me..”
Trama
Avere diciassette anni. Rubare il vestito celeste alla mamma per andare a una festa. E poi sparire nel nulla. Annabelle svanisce così, senza un motivo e in apparenza senza lasciare traccia. La famiglia, gli amici, i vicini: nessuno nella piccola comunità di Gullspang, sprofondata tra le fitte foreste di Svezia, sembra in grado di fornire elementi su quanto accaduto quel venerdì notte.
Al padre, che invano esce a cercarla per la campagna, e alla madre, consumata dall’angoscia e dal senso di colpa, non resta che affidarsi agli agenti della polizia criminale che da Stoccolma giungono a prendere in mano le indagini.
Per l’agente Charline Lager, però, scoprire chi era Annabelle e cosa le è successo non significa solo affrontare un caso tra i più delicati e complessi di sempre. Perché un passato come il suo non si cancella. E perché Gullspang – le casette uguali, le acque fredde del lago, l’emporio abbandonato e i segreti che nasconde – non è un posto qualunque, ma il suo posto, quello che si porta scolpito dentro e dal quale fuggire è semplicemente impossibile.