Titolo: Inverno. Il racconto dell’attesa
Autore: Alessandro Vanoli
Editore: Il Mulino
Collana: Intersezioni. Le stagioni
Pagine: 212
Prezzo: € 15,00
Uscita: 18 ottobre 2018
Recensione
Sarà che amo l’inverno, ma sono stato davvero felice di leggere questo interessantissimo libro.
In tutta sincerità devo ammettere che mi ha catturato sia per la scrittura di Alessandro Vanoli, che conquista il lettore e lo istruisce con diverse nozioni, sia perché tocca temi molto appassionanti e gradevoli in modo mai noioso, ma anzi stimolante ed incuriosendoci con la magica atmosfera che è sicuramente racchiusa in questa stagione. Un libro da leggere con calma e con trasporto, facendosi cullare dagli argomenti trattati. Inoltre all’interno dei vari capitoli ritroviamo, sicuramente, dei ricordi del nostro passato legati a questo periodo dell’anno e riproveremo le emozioni di quel tempo.
Pur essendo un saggio, non l’ho trovato mai pesante, ma l’ho letto facendomi coinvolgere dalle varie nozioni: alcune di queste già le conoscevo, ma altre mi hanno permesso di arricchire il mio bagaglio culturale. Inoltre al suo interno troviamo anche delle illustrazioni davvero molto affascinanti che regalano al libro un tocco in più.
“Inverno. Il racconto dell’attesa” è ricco di notizie e anche di curiosità di questo momento dell’anno e di ciò che accade durante i mesi di questa stagione, per esempio il Natale, il Carnevale, gli sport invernali, la neve e il freddo, ma anche la magica atmosfera che è presente in questo periodo. Inoltre contiene passaggi di cultura, tra i quali quelli che fanno riferimento, per esempio, ad alcuni pittori ed scrittori.
Questo libro di Alessandro Vanoli è diviso nelle seguenti parti:
– “L’inverno delle origini”
– “L’inverno moderno”
– “L’inverno dell’intimità e dell’attesa”
– “La fine della storia”
– “Libri, storie, persone: dietro l’inverno”
Quest’ultima parte è un po’ “il dietro le quinte” del saggio ed è ricchissima, per esempio, di titoli di libri.
Dal mio punto di vista ho trovato “Inverno” molto piacevole e culturalmente appassionante. Mi ha anche permesso di fare un salto nei ricordi. Inoltre, leggendolo, ho percepito un forte senso di pace, di tranquillità. Un’atmosfera ovattata, proprio come quando scende la neve in questa stagione, che regala quel silenzio che ci fa rilassare e stare bene.
Il ritmo narrativo e lo stile di scrittura dell’autore sono davvero gradevoli, infatti è stato come essere seduti comodamente sul divano in compagnia di un amico che mi raccontava e illustrava tutto ciò che fa riferimento all’inverno, sorseggiando una tazza di the o di cioccolata calda.
Consiglio, vivamente, questo libro a tutti, sia per se stessi che come regalo, specialmente agli amanti di questa stagione che personalmente trovo incantevole.
Inoltre spero che escano presto anche i saggi delle altre tre stagioni e di aver occasione di tuffarmi nella loro lettura.
Qui sotto trovate il passaggio presente sulla quarta di copertina:
“Il silenzio attorno, noi al caldo di un fuoco acceso. È la storia millenaria di una natura che trattiene il respiro”.
Trama
Raccontare l’inverno significa parlare di una parte profonda della storia umana: le grandi glaciazioni, la lotta per la sopravvivenza, ma anche l’idea di rinascita connessa ai miti e alle feste più antiche. Stagione della sospensione, tanto dei lavori agricoli quanto della guerra, è uno dei momenti forti dell’anno, scandito da riti religiosi e dalla speranza di rinnovamento che essi esprimono. Inseguirla nei secoli ci riporta a cacciatori, malattie, estenuanti ritirate militari, al gelo dei monasteri, e poi a esseri fatati nascosti nel cuore della terra, a lunghe veglie davanti al fuoco nel raccoglimento dell’intimità domestica. Un ovattato intervallo bianco, festivo e mortale nel contempo, che continua a sollecitare il nostro immaginario.
Comments
anna paola maga
anch'io amo l'inverno. da leggere senz'altro ! grazie
Gabrio
to anna paola maga
Ottimo, mi fa piacere !!!!