Care lettrici, cari lettori,
oggi ho il grande piacere di proporvi l’intervista con protagonista Francesco Muzzopappa, autore che apprezzo moltissimo. Il suo ultimo libro è “Santa Maria” pubblicato da “Solferino libri” e potete leggere la mia recensione cliccando qui.
Intervista
1 – Chi è Francesco Muzzopappa e che tipo di scrittore sei?
Sono un avido lettore, anzitutto, appassionato di letteratura umoristica.
Più in generale, sono pugliese, laureato in Lingue e letterature straniere, amante di Sterne, Wilde, Swift, poi trasferito a Milano dove ho lavorato per 20 anni in pubblicità come copywriter e da un annetto circa mi dedico a tempo pieno alla scrittura di romanzi per bambini, ragazzi e adulti.
Ora vivo sul lago Maggiore.
2– Come, o da dove, è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Santa Maria”
Dall’osservazione della realtà. L’umanità si è talmente incattivita da rendere il lavoro della Morte molto più semplice. Tra guerre, odio diffuso e violenza, le stiamo rendendo il lavoro più semplice. In qualche modo, le stiamo facendo concorrenza. Mi interessava approfondire questo concetto, senza mai scadere nel dramma.
3 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre parole?
Direi : leggero, riflessivo, liberatorio.
4 – Ci racconti un pochino di Maria?
È una donna di sessant’anni, apparentemente. Nella realtà ne ha circa cinque miliardi, si occupa di trapassi dei generi animale, vegetale e umano sin dalla nascita del mondo. Ma anche lei raggiunge il limite, ha un esaurimento nervoso e deve in qualche modo fare un reset. Motivo per cui fa una cosa che non aveva mai fatto: frequentare da vicino gli esseri umani, dai quali per motivi lavorativi si era sempre tenuta a distanza. Ed è qui che scopre cosa siamo diventati e come, in fin dei conti, occorra un po’ cambiare certe regole del gioco. Nonostante il suo lavoro, è una signora attenta, dolce e non agisce mai secondo personalismi. Ha un forte senso dell’etica e necessita di quelle cure e di quell’amore che da sempre le sono stati negati.
5 – Quali sono le tematiche trattate?
A dispetto di ciò che si può pensare, è un inno alla vita, un invito a non sprecare giorni, a non cascare in prevedibili trappole sociali, ad afferrare ogni istante e glorificarlo, riempirlo di gioia. A circondarsi di gente che merita, e lasciarsi andare (senza troppi scrupoli) a ciò che siamo veramente, senza finzioni.
6 – Qual è, secondo te, il punto di forza del tuo romanzo?
Mi auguro sia, come sempre, questo sottile equilibrio tra divertimento e riflessione. Come diceva Dorothy Parker, l’umorismo non dovrebbe essere solo ginnastica artistica delle parole, ma dovrebbe includere in qualche modo anche uno scavo sociale, che è esattamente ciò che cerco di fare ogni volta che comincio a lavorare su una storia nuova.
7 – Come riesci ad essere sempre così piacevolmente ironico e lo sei anche nella tua quotidianità?
Sono una persona molto riflessiva. So ridere del mondo, so ridere di me, e ho tanti momenti no, come tutti. E anche in quei momenti, mi sforzo di scrivere e di essere divertente. A volte ci riesco, a volte meno. L’ironia è una palestra quotidiana. Leggere i grandi della narrativa umoristica mi conforta e aiuta molto.
8 – Ci puoi raccontare un aneddoto in particolare?
Ho molti aneddoti perché prendo appunti, di continuo, sulla gente che incrocio in giro, che incontro sui treni, che mi parla in palestra, che mi precede in fila al supermercato. Il mondo è immerso nella commedia, basta guardarlo sotto la lente giusta. Come quella ragazza, che in treno si lamentava al telefono di essere tornata delusa dal suo viaggio in India.
Ascoltandola, ho capito come mai non aveva gradito.
In India, diceva, non c’era il wi-fi.
Lei era andata in India, evidentemente, per avere cinque tacche sul telefono.
Non ho potuto fare altro che annotare tutto.
9 – Come ti descriveresti con tre aggettivi e quali passioni/hobby hai nel tempo libero?
Curioso, introspettivo, creativo.
Per evitare di trascorrere intere giornate davanti a un pc e non uscire mai di casa, vado ogni giorno in palestra. Mi piacerebbe prendere una Playstation 5, perché amo i videogiochi, ma temo non scriverei più una riga.
E forse per qualcuno sarebbe una salvezza.
E poi ascolto molta musica.
10 – Infine una curiosità: qual è stato l‘ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Comprato è L’inviato speciale di Evelyn Waugh.
L’ultimo letto è How not to be american di Todd McEwen.
Biografia
Francesco Muzzopappa, nato a Bari nel 1976, vive sul Lago Maggiore. Ha scritto Una posizione scomoda (2013), Affari di famiglia (2014), Dente per dente (2017, premio Massimo Troisi per la migliore opera umoristica), pubblicati anche in Francia. Seguono Heidi (2018), la raccolta di racconti Un uomo a pezzi (2020), Sarò Breve (2022) e Santa Maria (2024). Ha scritto anche diversi libri per ragazzi: Il Primo Disastroso Libro di Matt (2020, premio Selezione Bancarellino), Il nuovo catastrofico libro di Matt (2021) e Pianeta Terra chiama Matt (2022) e Wonderbrutto (2023). Sua la serie degli Spiegati Male: L’Inferno spiegato male (2021), L’Europa spiegata male (2022), I Promessi Sposi spiegati male (2023) e il più recente L’Odissea spiegata male (2024).
È del 2023 invece Wonderbrutto, proposto per il Premio Strega Ragazzi.
Nel 2023 ha ricevuto il Premio Guareschi alla carriera nell’ambito del World Humor Awards.
Ti ringrazio tantissimo di aver partecipato all’intervista
A presto
Gabrio