Basta un filo di vento

Titolo: Basta un filo di vento

Autore: Franco Faggiani

Editore: Fazi

Collana: Le strade

Pagine: 259

Prezzo: € 18,50

Uscita: 24 settembre 2024

Recensione

Franco Faggiani è tornato in libreria, grazie a “Fazi Editore”, col suo nuovo romanzo intitolato: “Basta un filo di vento”. La copertina è colorata e primaverile, mentre la trama è molto coinvolgente e provoca una gran voglia di tuffarsi tra le pagine. Tutte queste buone aspettative presenti mi hanno invogliato a scegliere il romanzo e così l’ho iniziato con molto interesse.

Le prime pagine le ho trovate subito molto poetiche, delicate e profonde, al punto da rilassarmi e godermi la lettura. Proseguendo, però, ho avuto quasi l’impressione che qualcosa stesse cambiando, non so se nel libro o in me, e che il mio trasporto iniziale non fosse più così intenso; infatti, man mano che procedevo nella lettura era come se già prevedessi tutta la storia e se sapessi, quindi, gli avvenimenti che mi aspettavano. Tutto ciò, in questo caso, è stato causato, purtroppo, dalla lettura della trama.

Quindi un consiglio caloroso che vi regalo: non leggete la trama, ma gustatevi il romanzo perché altrimenti potreste rischiare di rovinarvi la lettura perché diventerebbe prevedibile.

Detto ciò, non boccio assolutamente il romanzo di Franco Faggiani, anzi l’ho trovato piacevole, specialmente nella prima e nella terza parte, la seconda un po’ meno.

La sua penna è delicata e poetica in tutte le situazioni, inoltre le descrizioni sono incantevoli e coinvolgenti. Il ritmo è quello che si trova sempre nei suoi libri, quindi non eccessivo e non forzato, tutto scorre e si lascia leggere con curiosità e trasporto. C’è la parte più triste e commovente, come pure quella delle decisioni e dei ripensamenti, ma anche dei dubbi. Insomma, i personaggi sono molto umani e semplici, ricchi di sentimenti vari che riescono ad arrivare al lettore.

Peccato che la trama già descriva l’ordine dei fatti togliendo il gusto della sorpresa, seppure comunque qualcosa, resta nascosto al lettore.

“Basta un filo di vento” è una storia che si legge con entusiasmo e con un filo di malinconia che non guasta mai. L’ambientazione tra gli Appennini e il Po è incantevole e lo scrittore riesce ogni volta a trasmetterci, secondo me, la meraviglia del posto. La natura nei suoi romanzi è sempre una delle protagoniste importanti che sa conquistare e trattenere i lettori tra le pagine, affascinati dalle descrizioni; infatti, Franco Faggiani ci fa sempre sognare.

I temi trattati sono diversi, infatti si affronta l’amore nelle sue varie forme, anche per la natura ovviamente, l’amicizia, la solidarietà tra le persone, come pure l’accoglienza e la solidarietà degli abitanti de La Conventina, il luogo dove si svolge il romanzo e dove i legami umani si percepiscono forti ed ovviamente risulta lampante l’attaccamento alla propria terra.

“Basta un filo di vento” ve lo consiglio perché è un romanzo ricco di sentimenti, di avvenimenti ed appassionante, grazie anche alle personalità dei protagonisti, ma vi ricordo che è meglio non leggere la trama, quindi, proprio per questo motivo, in questa mia recensione, rispetto alle altre, non la trovate qui sotto.

Invece vi riporto l’incipit:

“Ci vuole poco perché le cose cambino. Basta un filo di vento che arriva da dietro o una piccola nuvola che si allontana per un momento dal suo gregge errante e va a coprire il sole.

Il paesaggio, i colori, le forme, i tagli di luce prendono aspetti e toni diversi, propongono nuove prospettive, inducono a rimettere a fuoco i contorni, a spostarsi di lato per vedere meglio.

I pensieri, gli umori che stavano andando in una direzione si infilano senza preavviso in un’altra strada, che non si sa dove finisce. Ma poco importa, tanto in fondo a quella strada non arrivano mai; subito dopo, se si pensa, se si osserva, se si ascolta, tutto si trasforma di nuovo, e di nuovo ancora, all’infinito.

Le cose sarebbero cambiate in fretta anche per la Conventina, che dopo almeno tre secoli di appartenenza alla mia famiglia, i Bajocchi del Drago, era sul punto di finire in altre mani. Non per un destino sfortunato ma per una proposta d’acquisto che avevo ricevuto qualche tempo prima. Un’offerta inattesa, perfino destabilizzante. Però decisamente appetibile…”

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