Voci del verbo essere

Titolo: Voci del verbo essere

Autore: Giuseppe Puonzo

Editore: Scatole Parlanti

Collana: Voci

Pagine: 86

Prezzo: € 14,00

Uscita: 20 giugno 2024

Recensione

Dopo il bellissimo e profondo libro “Le strade di papà”, che ho letto e recensito sul blog, Giuseppe Puonzo è tornato in libreria con il romanzo “Voci del verbo essere”, pubblicato sempre da “Scatole Parlanti”.

Il titolo è sicuramente molto particolare. Il libro è abbastanza breve, ma ha tutti gli elementi per conquistare i lettori, infatti, per quanto mi riguarda, l’ho amato follemente. È stata una lettura assolutamente profonda, intensa, scorrevole ed avvincente che, fin da ora, voglio consigliare a tutti voi!!!

La trama è davvero originale e particolare. Inoltre, durante la lettura, ci sono diversi messaggi profondi sui quali riflettere, sia per capire la vita in generale, che per metterci nei panni dei protagonisti e sia per pensare a cosa noi abbiamo di bello e come trascorriamo la nostra quotidianità.

Le domande che Giuseppe Puonzo ci pone, anche indirettamente, sono diverse: siamo soddisfatti di ciò che facciamo? Stiamo lottando per realizzare noi stessi e i nostri sogni?

Il protagonista, Max, è un uomo parecchio in gamba, forte di carattere e maturo, che sa reagire alle varie avversità della vita, ma sa anche ammettere i suoi errori ed è in grado di capire quando, eventualmente, cambiare strada, inoltre è capace di dare le priorità della sua esistenza.

Egli, con una originale idea di marketing di una sua cliente, mette in piedi un concorso che consiste nel dare a quattro vincitori la possibilità di partecipare ad una cena mensile con lui, nel suo locale aperto da poco. Si rivelerà un successo per quanto riguarda la crescita umana di tutti i partecipanti, Max compreso.

“Voci del verbo essere” è un romanzo appassionante che trasmette parecchie emozioni: gioia, speranza, amore, tristezza, solitudine, voglia di farcela, affetto … e tante altre. Si ride, si scherza, ci si confronta e si piange anche, oltre a cresce caratterialmente. Questo romanzo, nella sua brevità, sa essere comunque parecchio ricco di interessanti momenti di vita  e possiede una profondità enorme.

Personalmente è tra i miei libri preferiti di questo 2024, infatti l’ho inserito in un posto alto della mia classifica. Lo avrei sottolineato tutto, perché ha, al suo interno, tanti passaggi che ci permettono di riflettere, diversi momenti costruttivi ed intensi, grazie anche alle vite molto varie dei personaggi. Ognuno di questi protagonisti ha qualcosa da dare, ha emozioni da trasmettere e una sua storia personale da raccontare e una in comune: tutti cercano il loro posto nel mondo.

“…Ricordalo, Max: le persone felici sono quelle che hanno trovato il loro posto nel mondo. E il tuo posto non è un posto qualunque, è il tuo. Questo è il difficile di diventare grandi: trovare il tuo posto nel mondo. Il resto è tempo che passa”

Che meraviglia, quanta verità in questo passaggio!!! Tutti i personaggi che partecipano alla cena hanno i propri problemi, le proprie speranze, i propri sogni e delusioni. Le varie cene risultano essere parecchio costruttive per tutti loro, molto emozionanti e ricche di spunti anche per noi lettori. Inoltre, essendo parecchio diversi tra di loro, sia caratterialmente, che lavorativamente, c’è un intero mondo da scoprire e da vivere.

“Voci del verbo essere” di Giuseppe Puonzo è un piccolo, ma prezioso gioiellino che vorrei leggeste tutti voi perché vi scalderà il cuore, nonostante le avversità della vita. Io sicuramente lo rileggerò perché ha ancora molto da trasmettermi.

Consigliatissimo!!!!!!!!

Qui sotto l’incipit:

“Ti piacerebbe essere invitato a cena con quattro sconosciuti una volta al mese, per cinque mesi? Un tavolo a caso ti aspetta, ma chi lo dice, poi, che il caso esista davvero? Compila il modulo per partecipare all’estrazione: uno dei cinque potresti essere tu! La cena, naturalmente, è già pagata!”.

Recitava così il post sulla piattaforma social: poche righe, curiose, sintetiche, vaghe il giusto. Il concorso aveva anche un nome, “Cinque per cinque”, e il regolamento, spiegato nel modulo di iscrizione era anch’esso sintetico e piuttosto semplice e comprensibile: lasciando i tuoi dati partecipavi all’estrazione, se fossi stato uno degli estratti a sorte ti impegnavi ad andare a cena con altre quattro persone, nello stesso posto, per cinque mesi, il terzo giovedì di ogni mese.

La prima volta, per presentarti agli altri, dovevi portare l’oggetto a te più caro in assoluto, quello che ritenevi essere proprio inseparabile. Tutto qui. Io mi chiamo Massimiliano, per tutti, compresi mio padre e mia nonna, sono semplicemente Max. Sono uno chef, un po’ per caso…”

Trama

Max si ritrova a trent’anni con diverse sconfitte emotive da affrontare. Rivelatosi chef di talento, decide di aprire una piccola osteria e approda a una bizzarra idea di marketing: un concorso che regala ai quattro vincitori una cena insieme, una volta al mese, per cinque mesi. Con le loro storie, le loro vittorie e i loro rimpianti, per scoprire “che c’è un po’ di noi in ciascuna delle persone che incontriamo, che l’essere umano perfetto non esiste ma che in ognuno ci sono germogli di bellezza, a guardare bene, ché se ti fissi su un sogno a occhi aperti ti perdi tutti i sogni a occhi chiusi, che sono i più belli”.

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