La bambola di porcellana

Titolo: La bambola di porcellana

Autrice: Kristen Loesch

Editore: Marsilio

Collana: Romanzi e racconti

Pagine: 392

Prezzo: € 19,00

Uscita: 3 settembre

Traduzione: Valeria Raimondi

Recensione

“Dalla Rivoluzione d’Ottobre al nuovo millennio: tre generazioni di donne, il racconto epico di un grande amore”

“Marsilio” ha portato in libreria il libro d’esordio di Kristen Loesch intitolato “La bambola di porcellana”.

Il romanzo ha una trama accattivante che attira subito la curiosità e l’attenzione del lettore; infatti, non vedevo l’ora di tuffarmi tra le sue pagine, nonostante il genere non rispecchiasse totalmente i miei gusti, ma indubbiamente il velo di mistero che avvolge il libro mi ha stuzzicato parecchio ad iniziarlo.

Col procedere nella lettura, però, mi sono accorto che, pur essendo una storia avvincente, non è riuscita a coinvolgermi e ad appassionarmi come speravo e come credevo. In alcuni momenti ho faticato un po’ con la storia, ma ovviamente non mi sono arreso e ho continuato a proseguire, capitolo dopo capitolo.

Devo ammettere, però, che è scritto davvero molto bene, almeno questo è il mio parere sincero.

Kristen Loesch ha saputo descrivere e raccontare la storia nel modo migliore, riuscendo a far immaginare al lettore le varie scene raccontate con grande precisione.

I personaggi, specialmente Rosie, la protagonista, è ben caratterizzata e, quasi, ci si affeziona a lei. Infatti, si segue con attenzione tutto il suo percorso, le sue scelte e le sue decisioni, che avvengono nel corso dei capitoli. L’ambientazione mi ha lasciato un po’ freddo, sarà per il periodo attuale che viviamo, ma non mi ha coinvolto molto, so che può sembrare strano questo mio pensiero.

Per i miei gusti a causa del luogo, del periodo storico e di alcune parti, mi sono sentito un po’ in disparte, non coinvolto perché, appunto, non rientra nei miei generi preferiti. Ogni tanto uscire dalla confort zone fa bene e ci si riesce ad adattare gradendo la lettura, ma purtroppo questa volta per me non è stato così.

Indubbiamente chi ama il genere troverà la storia de “La bambola di porcellana” molto interessante ed appassionante da non riuscire a staccarsi dalle pagine, si farà travolgere dalla narrazione ricca di descrizioni, di azioni e di scene che colpiscono. Si parte dal 1991, per poi tornare al 1917, ritornare al 1991 e poi di nuovo indietro negli anni. Il ritmo è parecchio vivace e a pagina 37 c’è una “nota al lettore” davvero particolare che vi consiglio di non perdere.

Indubbiamente “La bambola di porcellana” è un libro che sa stupire gli appassionati e si differenzia da quelli del suo genere. Se vi intrigano la trama e il periodo storico, allora provate a immergervi tra le sue pagine.

Qui sotto trovate l’incipit del prologo:

“In un regno lontano, in una terra dimenticata, viveva una bambina che assomigliava in tutto e per tutto alla sua bambola di porcellana. Aveva gli stessi capelli del colore dell’oro ramato. Gli stessi occhi scuri come il mare in tempesta. La madre quasi non riusciva a distinguerle, tanto si assomigliavano. Del resto, la bambina non si separava mai dalla sua bambola, la teneva sempre con sé per proteggerla dai suoi molti fratelli. La famiglia viveva in una casetta rosa antico non lontano dal fiume, e di sera i bambini amavano sedersi intorno alla vecchia stufa ad ascoltare le storie che la loro mamma raccontava…”

Trama

Rosie studia all’Università di Oxford, dove vive in una sorta di esilio con una madre intristita che si rifiuta di parlare del passato. Alla sua morte, Rosie si ritrova in possesso di una collezione di bambole e di un quaderno di fiabe scritte a mano, storie che la fanno precipitare nella Russia del 1917, alla vigilia della Rivoluzione, in un mondo avventuroso e romantico, ma anche segnato da violenza e tradimenti. Storie che nascondono un grandissimo amore segreto, che non si è mai spento.

Rosie decide allora di accettare un lavoro di ricerca proprio a Mosca, sua città d’origine, dove intende scavare nella storia della sua famiglia per scoprire cosa è realmente accaduto, prima che lei lasciasse la Russia. Armata del quaderno come di una bussola che le indica la strada, ritroverà il filo di una matassa complessa e letteralmente costellata di colpi di scena. La verità che Rosie riuscirà a svelare sarà molto diversa da come la immaginava, e quando ogni nodo sarà sciolto, la vita potrà riprendere il suo corso, con la consapevolezza che il nostro innato desiderio di appartenenza, se può condurre a rivelazioni dolorose, può anche portare al perdono.

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