Il villaggio perduto

Titolo: Il villaggio perduto

Autrice: Camilla Sten

Editore: Fazi

Collana: Darkside

Pagine: 370

Prezzo: € 19,50

Uscita: 2 luglio 2024

Traduzione: Renato Zatti

Recensione

“Il villaggio perduto” scritto da Camilla Sten è uno dei tre thriller proposti da “Fazi Editore” per questa estate 2024. Iniziativa che aveva fatto già con successo l’anno scorso.

La trama di questo libro è assolutamente invitante, intrigante ed affascinante. Le mie aspettative erano alte ed inoltre, cosa che non faccio mai perché amo leggere senza vincoli, ho aderito ad un gruppo di lettura su instagram.

Questo thriller scandinavo prometteva brividi per gli amanti del genere; quindi, io che adoro sentire scorrere l’adrenalina, non vedevo l’ora di tuffarmi tra le sue pagine. Ma…invece sono rimasto deluso.

L’ho trovato un po’ lento, gira troppo intorno agli avvenimenti e ciò, a mio avviso, toglie il ritmo e la tensione di cui invece ci si aspetta. La prima parte risulta come una premessa a quello che accadrà successivamente, un raccontare eventi che si dilungano e affaticano. Il libro penso sia troppo lungo, forse qualche pagina in meno sarebbe stata meglio.

La scrittura, invece, è molto ben curata, precisa e dettagliata e, in effetti, è il punto forte de “Il villaggio perduto”. Inoltre, pensavo fosse un thriller puro, invece c’è anche un po’ di horror che mi ha reso la lettura un po’ meno gradita.

Un altro ingrediente è pure il mistero, di questo ce n’è  davvero molto all’interno ed incuriosisce il lettore invogliandolo a proseguire nella lettura; quindi, è specialmente grazie ad esso che ho continuato a leggere con un po’ di stimolo.

Il ritmo a volte è inesistente, in altri momenti è assolutamente parecchio vivace. L’atmosfera, invece, risulta sempre assai cupa e super adatta alla storia narrata, azzeccatissima quindi, perché permette al lettore di addentrarsi al meglio nella vicenda.

So che a molti “Il villaggio perduto” è piaciuto, a chi abbastanza, a chi molto. Per quanto mi riguarda, per vari motivi, non riesco andare oltre alla sufficienza. Un vero peccato perché contavo davvero parecchio su questa storia. Comunque, non è un brutto libro, anzi ci sono dei passaggi e degli avvenimenti che lasciano sbalorditi, ma un paio di eventi sono prevedibili e inoltre, per mio gusto personale, non amo molto l’horror, che leggo raramente e deve essere scritto molto bene.

Camilla Sten è assolutamente brava con le descrizioni che affascinano e conquistano, ma alcune vicende narrate sono un po’ discutibili.

La lettura di questo thriller ad alcuni ha provocato dei brividi, a me nulla, sarà perché da una parte, per quanto riguarda questo genere, sono parecchio esigente, dall’altra può essere che non sia riuscito ad entrare troppo nella vicenda e ciò magari è colpa mia. Mi piacerebbe, comunque, che lo leggeste per ricevere un vostro parere sulla storia e sulla scrittura.

Qui sotto vi propongo l’incipit:

“Era un pomeriggio di agosto talmente soffocante che nepриre l’aria che entrava dai finestrini abbassati riusciva a mitigare la calura dentro l’abitacolo. Albin si era tolto il berretto e lasciava penzolare il braccio all’esterno, attento a non sfiorare con la mano la carrozzeria bollente.

«Quanto manca?», tornò a chiedere a Gustaf. Gustaf gli rispose con un grugnito. Albin lo interpretò come un invito a consultare la mappa, se ci teneva tanto a saperlo. L’aveva già fatto. Non era mai stato nella cittadina verso cui erano diretti, troppo piccola per ospitare un ospedale e perfino una stazione di polizia. Era poco più grande di un villaggio. Silvertjärn. Chi aveva mai sentito parlare di Silvertjärn, a quei tempi? Stava per chiedere al collega se ci fosse mai stato, ma prima ancora di aprire la bocca ci ripensò. Gustaf non era un tipo loquace neppure nelle condizioni migliori, Albin l’aveva capito. Erano quasi due anni che lavoravano insieme, e non era mai riuscito a strappargli più di qualche parola di fila…”

Trama

Alice Lindstedt è una giovane regista di documentari costretta a barcamenarsi con la precarietà. C’è una storia, nascosta da qualche parte nelle crepe del passato, che la ossessiona da sempre. Nell’estate del 1959 il piccolo villaggio minerario di Silvertjärn è stato teatro di un evento inspiegabile: i suoi novecento abitanti sono svaniti nel nulla, lasciandosi dietro soltanto una città fantasma, il cadavere di una donna lapidata nella piazza del paese e una neonata di pochi giorni abbandonata sui banchi della scuola.

Nonostante le indagini e le perlustrazioni a tappeto della polizia, non si è mai trovata alcuna traccia dei residenti, né alcun indizio sul loro destino. La nonna di Alice viveva nel villaggio, e tutta la sua famiglia è scomparsa insieme a loro. Le domande senza risposta sono troppe, e Alice decide di realizzare un documentario per ricostruire ciò che è realmente accaduto. Insieme a una troupe di amici si reca sul posto per i primi sopralluoghi: ben presto capiranno che non sarà così facile tornare indietro.

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