Titolo: L’eredità dei Taylor
Autrice: Francesca Pasqualone
Editore: Scatole Parlanti
Collana: Voci
Pagine: 191
Prezzo: € 17,00
Uscita: 24 gennaio 2023
Recensione
“L’eredità dei Taylor” è il libro d’esordio di Francesca Pasqualone, pubblicato dalla casa editrice “Scatole Parlanti”.
La copertina la trovo molto carina e semplice, in grado di attirare l’attenzione del lettore e di invogliarlo a prendere il libro.
Si tratta di un giallo ed è ambientato a Londra dal 1899 in poi. Al suo interno si trovano tutti gli elementi che appassionano ed intrigano gli affezionati del genere. Infatti, c’è un investigatore privato Desmond T. Wilder, una ricca famiglia che risulta misteriosa ed ovviamente un cadavere di cui bisogna risolvere la morte scoprendo il colpevole e la motivazione.
L’inizio mi è apparso un po’ lento e faticoso da leggere e ho riscontrato difficoltà nell’entrare nella storia, ma poi, successivamente, la lettura è andata meglio risvegliando in me la curiosità di scoprire di più, pagina dopo pagina.
La storia non l’ho trovata sempre vivace, a volte un po’ appesantita (anche perché le pagine sono molto fitte), ma comunque è ricca di dettagli e di momenti che attirano l’attenzione del lettore invogliandolo a leggere e, magari, a trasformarsi in investigatore per scoprire lo svolgersi dei diversi fatti.
Essendo un giallo, non mi permette di entrare nella vicenda per non rovinarvi l’eventuale lettura. Posso però, affermare, che mi aspettavo qualcosa di più, per esempio, una maggiore adrenalina e ulteriori colpi di scena, ma tutto ciò riguarda i miei gusti per questo genere di letture.
La scrittura mi è sembrata, invece, molto ben curata, ricercata, con termini a volte particolari che danno un tocco di classe e tutto ciò dona sicuramente valore alla storia, quindi, infatti è il punto forte del libro.
Gli amanti dei gialli classici penso apprezzeranno “L’eredità dei Taylor” di Francesca Pasqualone e potrebbe essere una lettura in grado di intrattenerli piacevolmente. Fatemi sapere, eventualmente, il vostro parere!
Qui sotto vi propongo l’incipit del prologo:
“Si stava quasi addormentando, quando un tonfo improvviso lo ridestò di colpo. La carrozza si era fermata, accostandosi all’entrata di casa, e il conducente era sceso per scaricare i suoi numerosi bagagli. Un po’ come la sua mente, quei pacchi apparivano disorganizzati, buffi, stranianti: accanto a un elegante baule di legno di quercia (sberciato da solchi più o meno profondi, eppure ancora squisitamente raffinato, quasi lezioso, con il disegno scuro e sbiadito di una brughiera) stava una valigia di stoffa, che più che altro appariva come una sacca, senza grande valore, e che quasi poteva essere scambiata per una di quelle utilizzate per le patate; e, ancora, tra le altre infinità di forme, troneggiava, insolente ed esuberante, una cappelliera da signora. Il conducente appariva seccato e vagamente disgustato…”
Trama
Londra, 1899. L’investigatore privato Desmond T. Wilder viene invitato a una festa della buona società inglese e lì incontra per la prima volta Carl Harold Taylor, famoso industriale di materiali chimici per gli armamenti, suo figlio Edmund e sua nuora, di cui non riesce a scoprire il nome. Grazie al suo intuito investigativo e alla particolare sensibilità che lo caratterizza, gli pare di percepire una certa aura di mistero che circonda quelle tre figure, che lo angustia e lo colpisce nel profondo.
Pochi anni dopo, viene contattato privatamente da un detective di Scotland Yard per indagare su un caso di omicidio che vede coinvolta proprio la famiglia, richiedendo il suo aiuto in quella che appare una situazione alquanto delicata. A quel punto, Desmond si ritrova sempre più invischiato in una storia contorta e crudele, che lo sfida ad affrontare i suoi stessi timori e traumi nascosti, così come i suoi sentimenti.